L’osteoporosi è una patologia molto importante che attacca le ossa. In particolare, questa sindrome ne compromette la resistenza, a causa di una demineralizzazione progressiva, ovvero perdita di calcio e altri minerali dal tessuto osseo.
La perdita di minerali causa due gravi conseguenze che possono inficiare in maniera evidente sulla salute: in primo luogo, si ha una perdita di qualità delle ossa, che sono sempre più soggette a fratture; al di là di ciò, tuttavia, le ossa diminuiscono anche in termini di quantità, nel senso che esse si assottigliano e perdono volume.
In molti pazienti resta asintomatica per diverso tempo (spesso anche anni), per poi manifestarsi con fratture sempre più frequenti.
Si tratta di una malattia, inoltre, che si manifesta generalmente dopo i 50 anni, e che affligge più donne che uomini.
La malattia si può evidenziare con diversi metodi: dal punto di vista biochimico, è possibile ricorrere a un esame del primo livello, quale glicemia, calcemia, dosforemia, fosfatasi alcalina totale e altri; vi sono poi esami del secondo livello, tra i quali è possibile evidenziare transaminasi, antitransaminasi, anticorpi antigliadina e molti altri.
Si possono inoltre distinguere diversi stadi della malattia; questi variano in base al grado di demineralizzazione dell’osso, che può essere ricavato sia dalla misura della Densità Minerale Ossea (DMS), sia da un parametro definito T-score, ovvero del confronto con la DMS del giovane adulto (quest’analisi richiede uno strumento specifico, denominato MOC – Mineralometria Ossea Computerizzata).
Come si riconosce l’osteoporosi? Sebbene sia considerata generalmente asintomatica, è possibile riconoscere alcuni sintomi che molto spesso sono correlati alla malattia. Tra i sintomi più evidenti vi è l’incurvatura della schiena, associata al dolore. Il dolore, tuttavia, si presenta in modo improvviso e poi tende a diminuire con il riposo, manifestandosi nuovamente quando si riprendono le attività. A differenza del dolore derivante dall’artrosi, che si manifesta in tutte le ossa, solitamente quello causato dall’osteoporosi si concentra sulla zona lombare.
Come già accennato, ovviamente tra i sintomi principali dell’osteoporosi vi sono frequenti fratture.
Come si può curare l’osteoporosi? Senza ombra di dubbio, è fondamentale prevenire la malattia. Le donne in fase post-menopausa, soggetti particolarmente a rischio per ciò che riguarda l’osteoporosi, devono certamente assumere le quantità di calcio consigliate dai nutrizionisti, ed eventualmente integrarle con appositi integratori. È fondamentale, però, che il calcio introdotto sia altamente bioaccessibile da parte dell’organismo, ovvero deve essere assimilato dalle cellule. Alimenti che contengono buone quantità di calcio sono certamente il latte e i suoi derivati (in particolar modo il formaggio), broccoletti, carciofi e cime di rapa.
Per rendere possibile l’assorbimento del calcio, poi, è fondamentale anche introdurre la necessaria quantità di vitamina D, responsabile tra l’altro dell’assorbimento del calcio; se la vitamina D dovesse essere carente nella propria dieta, è possibile produrla in modo endogeno esponendosi alla luce del sole, che ne consente la sintesi interna.
A seconda dei casi e della gravità, inoltre, il medico può consigliare una terapia a base di ormoni paratiroidei, a base di estrogeni (che riducono la demineralizzazione ossea) o a base di bifosfonati.
Presso il Poliambulatorio Santa Lucia di Galatone è possibile effettuare l’esame MOC, per una corretta diagnosi di osteoporosi.
Per effettuare l’esame MOC potete rivolgervi al Centro Santa Lucia di Galatone, in viale Aldo Moro, 23.
Per fissare un appuntamento per l’esame MOC a Galatone si può telefonare ogni giorno, dal lunedì al sabato dalle 7.00 alle 20.00, telefonando allo 0833 865081.