L’insufficienza venosa è una patologia del sistema circolatorio caratterizzata da un deflusso difficoltoso del sangue dalle estremità al cuore. Il disturbo si manifesta, in linea generale, nelle gambe, ma nei casi più gravi, può dar luogo a fenomeni di ipossia (carenza di ossigeno) a tutto l’organismo.
In relazione all’eziologia (le cause) della patologia, l’insufficienza venosa può essere ricondotta a due macro categorie:
- insufficienza venosa organica
- insufficienza venosa funzionale
La patologia di tipo organica è dovuta ad alterazioni venose. La dilatazione delle pareti delle vene (varici) ostacola il normale flusso sanguigno di ritorno. Questo disturbo colpisce in misura più significativa il sesso femminile e può evolvere verso la cronicizzazione.
L’insufficienza venosa organica deriva da una multifattorialità di cause scatenanti. Tra queste il sovrappeso, le gravidanze e la ritenzione idrica sono le più significative.
L’insufficienza venosa funzionale, invece, deriva da un’iper attività delle vene dovuta, principalmente, a assunzioni posturali errate o a eccesso di linfa nei tessuti (linfedemi). L’affezione di tipo funzionale può indurre la formazione di trombi con conseguenze potenzialmente pericolose per l’organismo.
Come riconoscere l’insufficienza venosa cronica?
La diagnosi di insufficienza venosa cronica avviene attraverso due momenti ben definiti. La prima anamnesi ha origine dall’osservazione della sintomatologia da parte di un professionista sanitario che può richiedere, in un secondo momento, l’esecuzione di esami diagnostici specifici a conferma della prognosi effettuata.
Quali sono i sintomi principali?
A seconda del livello di gravità della patologia è possibile osservare una sintomatologia differente.
Ai primi stadi della malattia, il primo sintomo, solitamente, è la pesantezza degli arti inferiori ed il gonfiore diffuso soprattutto all’altezza del polpaccio e delle caviglie. Non sono rare le manifestazioni di prurito, formicolio agli arti e, durante il riposo notturno, episodi di crampi piuttosto dolorosi ai polpacci.
Con l’avanzare della patologia, è possibile vedere la cute arrossata, le vene dilatate ed in rilievo (vene varicose) e la presenza di ulcere.
A quali esami diagnostici è opportuno sottoporsi?
Dopo un’attenta anamnesi il medico potrà consigliare al paziente di sottoporsi ad un ecocolordoppler venoso oppure ad un’angiografia.
L’ecocolordoppler venoso è un esame non invasivo ed indolore e può essere svolto presso il Poliambulatorio Santa Lucia a Galatone su prenotazione. (Per prenotare chiama 0833 865081 o compila il form) Il suo scopo è quello di accertare la velocità e la direzione del flusso venoso valutando, allo stesso tempo, la struttura dei vasi sanguigni.
L’angiografia, invece, è una tecnica che permette di visionare i vasi dal punto di vista anatomico. L’esame può essere svolto mediante TAC o risonanza magnetica.
Come curare l’insufficienza venosa cronica?
L’insufficienza venosa può presentare una sintomatologia che si intensifica soprattutto durante la stagione calda, con conseguenze spiacevoli sulla quotidianità.
In questo caso il medico, dopo un’attenta diagnosi, potrà consigliare una terapia farmacologica adeguata ad alleviare i sintomi.
Nel caso in cui si tratti di insufficienza dovuta a cause organiche verrà consigliato al paziente di seguire una terapia di compressione (indossando delle calze elastiche) oppure attraverso dei farmaci. Mentre, nei casi più severi, sarà necessario intervenire chirurgicamente.